Sala 2 - Il monregalese e archeologia

Il territorio monregalese in età preromana era popolato dalla tribù dei Ligures Bagienni, stanziati tra pianura e montagna. Con i Romani entrò a far parte dell’‘ager centuriato’ di Augusta Bagiennorum, unico centro cittadino fondato da veterani dell’imperatore Augusto alla fine del I secolo A.C.
Alla città faceva riscontro nelle campagne un popolamento sparso, articolato in piccoli insediamenti di cui sono note soprattutto le necropoli.
Da quella individuata nel XIX secolo nei pressi di Carrù (scavi Fabretti 1877-1878) provengono gli oggetti esposti nel Museo. Sin tratta di vasellame in vetro – bicchieri, balsamari – e in ceramica di tipo comune o in terra sigillata, riconducibili a corredi databili tra le fine del I secolo A.C. e quello successivo. Nel Medioevo emerse l’autorità civile del comitatus di Bredulo (Breolungi). Ceramica, manufatti ad imitazione della pietra ollare ed altri materiali potrebbero confermare la nascita dell’insediamento in età carolingia (secoli IX-X). Il nuovo comune di Mondovì, sorto alla fine del XII secolo, ereditò da Bredulo il ruolo di centro amministrativo ed economico affermandosi nel Trecento come mons regalis, cioè dotato di autonomia politica. La nuova città si circondò presto di un districtus, ovvero di una rete di insediamenti vincolati federativamente, tra cui assunse particolare rilievo il centro fortificato di Montaldo. Un ricchissimo scavo archeologico ne ha definito l’importanza: in particolare la ceramica, per l’abbondanza e la varietà tipologica, ha costituito il vero “fossile guida” per meglio comprendere le vicende insediative.