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Il distretto monregalese della ceramica
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Sala 1 - Il distretto monregalese della ceramica

MuseoIn questa sala il visitatore può percorrere cronologicamente le diverse tappe della storia del distretto monregalese della ceramica.
Per distretto monregalese della ceramica si intende l'area industriale che, nell'arco di due secoli, ha interessato le città di Mondovì (nei suoi quartieri bassi: Carassone, Piandellavalle, Rinchiuso e Borgato), Vicoforte Mondovì, Villanova Mondovì, Chiusa Pesio, Certosa di Pesio e Mombasiglio.
Nel 1805 il medico Francesco Perotti (1775-1853), in collaborazione con i mastri Giovanni Maria Tomba di Udine e Benedetto Musso di Savona, riuscì a utilizzare l'argilla monregalese (in località Merlo e a Vicoforte) per realizzare nella sua fabbrica, aperta in un fienile del borgo Rinchiuso, un prodotto di ideazione inglese, all'epoca assai alla moda e molto avanzato per qualità tecnologiche ed estetiche: la terraglia tenera.
Una seconda fabbrica venne aperta nel 1807 nel rione Borgato con il contributo del vasaio chiusano Enrico Caire, acquisendo l'anno dopo le maestranze e le attrezzature della vecchia manifattura di Perotti.
Radicatasi lentamente nel tessuto sociale ed economico del Monregalese nei cinquant'anni successivi, l'industria ceramica si trovò pronta ad assecondare la fase mondiale di espansione economica del ventennio 1850-1870.
A metà strada tra la stoviglieria di uso quotidiano e il vasellame più nobile in terraglia forte e porcellana, la produzione monregalese cominciò a diffondersi sul mercato popolare e borghese grazie a una efficace rete commerciale, spesso valicando i confini nazionali e continentali.
MuseoLa crisi economica mondiale dell'ultimo quarto dell'Ottocento spinse i ceramisti monregalesi a migliorare l'impasto, ad adattare i forni al combustibile fossile e a rendere ancora più veloci le tecniche decorative.
Nuove fabbriche, come la Richard-Ginori a Mondovì Carassone, e nuovi prodotti riuscirono a rilanciare con decisione la Vecchia Mondovì tra la fine del secolo e i primi anni del Novecento.
Dopo la prima guerra mondiale la terraglia tenera cominciò a perdere terreno rispetto alla terraglia forte prodotta in altre fabbriche italiane, divenuta concorrenziale nei prezzi.
Nel dopoguerra la concorrenza della terraglia forte e le difficoltà finanziarie delle fabbriche provocarono l'inizio della lunga e definitiva crisi del distretto monregalese.
Dal 1964 al 1984 chiusero, una dopo l'altra, tutte le fabbriche della tradizione.

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