Il Museo della Ceramica di Mondovì continua ad assolvere al suo ruolo di incubatore di realtà artistiche d’eccellenza con l’allestimento di una nuova mostra temporanea, curata dall’International Inner Wheel, club di Cuneo-Mondovì-Saluzzo: il protagonista è Xavier de Maistre, grande Maestro dell’incisione.
Dotato di un naturale talento artistico, Xavier de Maistre ha osservato e continua ad osservare i diversificati ambienti naturali delle Alpi e della pianura piemontese, cogliendone, nelle sue opere, ogni minuto particolare: dal volo degli uccelli, falchi, gufi, anatre e cinciarelle, al procedere degli ungulati, dagli alberi maestosi, querce, frassini e cedri, alle case; non solo con gli occhi dell’artista, ma con quelli del naturalista. Quello che l’artista ha di fronte agli occhi è «uno spettacolo sempre nuovo, mai monotono, che riempie il cuore di gioia e fa pensare a cose belle»; quella che prova è la sensazione veramente unica di trovarsi faccia a faccia con la natura che lo circonda, lo tocca e lo guarda.
De Maistre padroneggia mirabilmente la tecnica dell’acquaforte e maneggia con straordinaria maestria il bulino, sfruttando il bianco, il nero e le infinite tonalità del grigio, arricchendole talvolta con sapienti note colorate.
Il fil rouge che lega il Museo alle opere di de Maistre è da ricercare nella tecnica che caratterizza la produzione di alcuni dei manufatti ceramici conservati: il trasfer print, che prevede, come passaggio preliminare, l’incisione delle decorazioni da realizzare.
La mostra di Incisioni di Xavier de Maistre si inaugura sabato 7 Giugno 2014 alle ore 17.30 ed è visitabile fino al 21 Giugno 2014, negli orari di apertura del Museo.
La tecnica decorativa del transfer print: l’incisione nella ceramica
Come hanno osservato Coysh e Henrywood, «una nuova tecnica può trasformare un’industria. La scoperta che le incisioni potevano essere trasferite sulla porcellana e sulla ceramica concorse di sicuro a trasformare l’industria della ceramica». L’invenzione della tecnica del transfer print è attribuita all’irlandese John Brooks (1752). Negli anni cinquanta del secolo XVIII il procedimento veniva applicato alle ceramiche precedentemente smaltate; tuttavia queste impressioni si rivelarono adatte solo a quei manufatti con funzione decorativa, in quanto l’uso quotidiano di piatti piani o tazze da tè avrebbe danneggiato, se non addirittura rimosso, la decorazione. Questo inconveniente portò a tentativi di stampa direttamente su biscotto, in modo tale che, in seconda fase, l’impressione fosse protetta dallo smalto di rivestimento (under glaze).
Di seguito si cercherà di spiegare quali furono i passaggi che, con variabili a seconda del contesto in questione, furono alla base dell’esecuzione di questa tecnica. Il fattore determinante per creare un buon risultato finale nel trasferimento era la qualità dell’incisione di partenza. Il procedimento prevedeva che il disegnatore preparasse un disegno su carta corrispondente all’articolo centrale di un servizio da tavola. Da questo disegno veniva ricavata un’incisione per un piatto campione e, solo in un secondo tempo, venivano preparati i disegni per gli altri pezzi del servizio. Su un foglio di carta velina oleata, dove era stato disegnato il motivo decorativo, si strofinava una matita a carboncino su un intero lato della stessa, capace di far risultare sulla lastra di rame – la cui superficie era preventivamente cosprasa di una mistura di trementina e resina – un leggero contorno del disegno, reso più evidente ripassandolo con una punta d’acciaio. In seguito, le linee venivano incise utilizzando un bulino, tracciando una linea con sezione a V. Successivamente si fece ricorso anche alla tecnica stripple-punching, capace di conferire maggiore intensità alle ombreggiature. Il procedimento prevedeva la battitura ripetuta di un punzone d’acciaio aguzzo da parte di un piccolo martellino. Anche questa tecnica incideva una linea a sezione di V. Vi era anche la possibilità di eseguire incisioni sulla lastra di rame con l’acido (l’acquaforte) ottenendo un risultato di minor precisione e raffinatezza: l’erosione provocata dall’acido permetteva di incidere una linea affilata, ma grossolana e poco uniforme. Esaurito il processo di incisione, la stampa di prova veniva presa e trasferita su un oggetto ceramico su cui si sarebbe visto il risultato finale desiderato solo dopo che il colore era sottoposto a cottura.
Biografia dell’artista
Xavier de Maistre nasce a Torino il 1° aprile 1949. Nel 1967 frequenta l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, dove si diploma. Allievo di Mario Calandri e Francesco Franco, da questi Maestri ha appreso la tecnica ed ereditato la passione per l’arte incisoria, con la quale ha scelto di rappresentare il mondo della natura. Vive e lavora nella sua casa di Borgo Cornale, vicino a Torino.
Le sue esposizioni hanno interessato non solo la provincia di Torino, ma anche il cuneese, Aosta, Campobasso, Firenze, Genova, Milano, Monza, Pisa, Roma, Treviso, Trieste, Venezia, Verona e all’estero la Francia, il Brasile e Tokyo.
Informazioni sulla mostra
Mostra: Mostra di Incisioni di Xavier de Maistre
Artista: Xavier de Maistre
Sede: Museo della Ceramica di Mondovì
Indirizzo: Palazzo Fauzone di Germagnano, Piazza Maggiore 1, Mondovì
Inaugurazione: Sabato 7 Giugno 2014, ore 17.30
Durata: 07/06/2014 – 21/06/2014
Orari di apertura:
venerdì e sabato 15-18
domenica 10-18
Contatti
Ufficio turistico
tel: 0174 40389
e-mail: turistico@comune.mondovi.cn.it
Museo della Ceramica
tel: 0174 330358
e-mail: direzione@museoceramicamondovi.it - info@museoceramicamondovi.it